Scanno

“Non sono mai stato a Scanno e non credo di volerci andare…
Troppi santi del mio Paradiso vi hanno fatto miracoli: Cartier-Bresson, Giacomelli, Berengo Gardin.
Meglio evitare le tentazioni, i confronti, le sconfitte”.
(Ferdinando Scianna, dalla prefazione al libro “Scanno” di Giovanni Bucci)

Ma poi, in una primavera nevosa del 1999 ha finito per andarci anche lui, sulle orme di Cartier-Bresson, lungo un itinerario che ormai può ben chiamarsi pellegrinaggio. Girando si riconoscono i posti, si capisce come hanno lavorato quelli che ci hanno preceduto, pensando con un pò d’invidia a quello che è scomparso e non possiamo più trovare. Ma giustamente ognuno deve essere cronista della propria epoca, e possibilmente interprete, senza cercare ad ogni costo lo stereotipo e il già visto, che pure non mancano. Tutti hanno il diritto di seguire un proprio percorso di studio e di ricerca per giungere a conclusioni personali. Scanno è una scuola, un banco di prova che premia chi si avvicina in silenzio. Ma anche quelli che riescono a mimetizzarsi nel chiasso hanno le loro possibilità perché la poesia può celarsi ovunque, bisogna riconoscerla e catturarla. Le immagini che seguono, alcune fatte per lavoro, altre per un progetto personale, sono una piccola selezione dei miei “pellegrinaggi” nel Santuario della Fotografia.