Landscape in Tuscany

Il Workshop

Poche aree geografiche del mondo possono vantare la varietà di ambienti che caratterizzano la Toscana. La zona in cui lavoreremo è la parte sud della provincia di Siena, tra la valle d’Arbia e la Val d’Orcia, nello scenario dolce e drammatico delle crete senesi, punteggiato qua e la da cipressi solitari: i punti esclamativi di questo paesaggio superbo.
In questo periodo si lavora bene, le giornate sono più corte, quindi non c’è bisogno di alzarsi troppo presto la mattina ne’ di far troppo tardi la sera per trovare buone luci, e con il sole che pian piano se ne va nell’emisfero australe avremo ombre lunghe anche a mezzogiorno. Le foschie estive hanno lasciato il posto ad un’aria più pulita, ma la mattina le nebbie sono spesso padrone dei fondovalle, regalandoci una suggestione imperdibile.
La nostra base sarà presso l’agriturismo “Il Rigo” che si trova nel cuore delle crete, tra Pienza e San Quirico d’Orcia. Le camere, distribuite tra il podere Casabianca e il Poggio Bacoca che lo fronteggia, si affacciano sulle nostre locations e volendo si può fare un pò di straordinario dalle finestre. Il menu cambia con le stagioni perché la tradizione vuole che si usino prodotti freschi per la preparazione dei pasti. La cena è servita insieme alla famiglia su grandi tavolate, ed ogni sera è una celebrazione del buon gusto toscano. Leggi tutto “Landscape in Tuscany”

Comunque mosso

Dal Paesaggio al Reportage, il Linguaggio e la Calligrafia del Movimento in Fotografia
Il luogo in cui nella maggior parte dei casi finiscono le fotografie mosse è il cestino della spazzatura, perché normalmente sono considerate un errore. Le immagini deliberatamente mosse invece hanno spesso migliore fortuna in quanto possono rendere più evidenti certe particolarità dei soggetti ripresi e per questo riescono a trasmettere meglio un’ emozione. Il mosso dei soggetti in movimento, e anche quello dei soggetti immobili, può dare quel brivido in più che aumenta l’impatto visivo di una scena, soprattutto nel colore. Anziché fermare il soggetto con una esposizione veloce, il suo movimento può essere seguito con un tempo di scatto più lento, e se il soggetto non si muove si può sempre muovere la macchina. Il controllo dell’intensità e delle sfumature di questo effetto si deve adattare alle differenti situazioni di ripresa fino ad ottenere immagini vibranti ai limiti dell’impressionismo e del futurismo.Ogni scatto è unico e irripetibile poiché è praticamente impossibile farne due uguali: si ritorna in un certo senso agli inizi, quando per vedere come era venuta un’immagine dovevamo aspettare il suo ritorno dal laboratorio. Certo c’è sempre il rischio che la perseveranza porti allo stabilire certe regole per ottenere determinati risultati e quindi alle ripetizioni di genere e al déjà vu: come ebbe a dire Ernst Haas, il maestro del movimento, “le formule sono la morte di tutto”. Ma le persone veramente creative sanno benissimo che le regole esistono anche per essere infrante, ed è proprio da queste contravvenzioni che scaturiscono i risultati più sorprendenti.

L’Arte del vedere

Il Workshop
Il restauro della visione è un training indispensabile per eliminare i preconcetti e gli stereotipi che banalizzano il nostro modo di vedere, impoveriscono il nostro bagaglio immaginario e bloccano le nostre potenzialità espressive. Serve a rendere più fresca e più agile la nostra capacità di percezione.

Normalmente il corso ha una durata di tre mesi con incontri settimanali (12 incontri con quattro uscite per le riprese), allo scopo di rendere più fruttuoso e digeribile il suo effetto, ma può anche essere concentrato in uno stage intensivo di una settimana, una vera e propria terapia d’urto, in cui si deve avere il coraggio di mettere in discussione anche sé stessi.

Il primo e indispensabile requisito per crescere è l’umiltà.
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